Quando Sarah Osowski ha fatto domanda per un posto di lavoro come addetta alla gestione pacchi UPS a West Chester, in Pennsylvania, non sapeva cosa aspettarsi. È stata immediatamente accolta in una cultura inclusiva e solidale, la priorità numero uno per Sarah.
“Come donna, come persona gay, come asiatica, un ambiente inclusivo è importante per me” spiega Sarah. “Tutti i miei colleghi sono fantastici. UPS ha una politica di tolleranza zero nei confronti della discriminazione. Se sai fare bene il tuo lavoro, fai parte della famiglia”.
Sarah è una di noi: in UPS promuoviamo una cultura inclusiva, perché sappiamo che i dipendenti danno il meglio quando si sentono veramente supportati dai loro colleghi e leader.
Oggi, i gruppi sottorappresentati costituiscono il 48% dei dipendenti statunitensi, mentre il 21% della forza lavoro globale di UPS è costituita da donne, il che distingue la nostra azienda dalle altre organizzazioni in tutto il mondo. Accogliamo a braccia aperte i punti di vista, le identità e le esperienze di vita di tutti i dipendenti.
Più fatti e meno parole: come mentore dei nuovi dipendenti, Sarah esorta anche i suoi colleghi a dare priorità al proprio benessere e a sfruttare gli strumenti e le risorse offerti da UPS.
“I benefit sono imbattibili”, sostiene Sarah. “Quando verrà il momento, UPS coprirà anche la mia convivente, ed è qualcosa di grande perché molte aziende non sono così inclusive come affermano di essere”.
Lo sapevi? UPS sponsorizza iniziative tutto l’anno per promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione, come gli oltre 180 Business Resource Group, i programmi UPS Ignite e Proudly Unstoppable, tra cui il nostro ultimo appuntamento che punta i riflettori sulle piccole e medie imprese di proprietà di asioamericani e abitanti delle isole del Pacifico (AAPI).
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